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A partire dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 nel sud di Israele, la logica degli eventi in Medio Oriente si muove in direzione di un allargamento della guerra al di fuori di Gaza. Tutti i tentativi di frenare questo processo hanno seguito lo stesso schema. Gli americani prima dichiarano che non vogliono un’estensione del conflitto. Però, ogni volta Netanyahu fa in modo di far precipitare la situazione verso un allargamento della guerra, sapendo che gli Stati Uniti si schiereranno sempre dalla parte di Israele.

Si addensano sul Medio Oriente nubi burrascose, mentre Israele, appoggiato dalle potenze imperialiste occidentali, spinge la regione sempre più vicino ad una guerra regionale devastante e generalizzata, sottolineando ancora una volta quale sia la scelta che l’umanità si trova di fronte: socialismo o barbarie.

Nelle prime ore del primo ottobre, l’esercito israeliano ha varcato la frontiera del Libano e ha dato inizio ad un’invasione di terra del paese, dopo due settimane di imponenti attacchi aerei. Si tratta di una guerra totalmente reazionaria, appoggiata e finanziata dagli Stati Uniti e dall’imperialismo occidentale, che minaccia di coinvolgere l’intero Medio Oriente in una guerra aperta, che potrebbe durare per anni e lasciare dietro di sé sofferenze atroci.

In seguito ad un imponente bombardamento aereo che ha colpito il distretto di Dahieyeh, a Beirut, l’esercito israeliano è riuscito ad assassinare il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ed altri ufficiali di alto grado dell’organizzazione. Sembra che il comandante del fronte meridionale di Hezbollah, Ali Karaki, sia stato anch’egli ucciso nell’attacco. Netanyahu ha ordinato personalmente questo bombardamento e sta chiaramente provocando sia Hezbollah sia il suo principale sostenitore, l’Iran, per spingerli ad entrare in una guerra totale contro Israele. Questo pericolo è oggi più vicino che mai.

Almeno nove persone sono state uccise – tra cui una bambina di 10 anni – e più di 2.800 ferite, molte delle quali in condizioni critiche, quando i cercapersone che portavano con sé sono esplosi, in un attacco coordinato senza precedenti contro Hezbollah in Libano. Funzionari americani hanno detto che Israele è dietro l’attacco, che era stato preparato da mesi e che avviene mentre il governo Netanyahu ha appena votato l’ampliamento degli obiettivi di guerra includendo il ritorno degli sfollati dal nord del paese alle loro case, in pratica un codice per lanciare un’invasione del Libano.

La crisi del capitalismo tedesco si approfondisce senza sosta. La scorsa domenica, si sono tenute le elezioni nei Land della Sassonia e della Turingia. Entrambe sono state vinte dal partito di destra “Alternativa per la Germania” (AfD) e dalla nuova nuova formazione demagogica “Alleanza Sahra Wagenknecht” (BSW), una scissione del partito di sinistra Die Linke. In Germania, i riformisti e i liberali sono sprofondati nel panico più totale, ma questo risultato è il segno del loro fallimento.

Pubblichiamo di seguito una dichiarazione congiunta pubblicata da Lucha de Clases (sezione venezuelana dell’ICR) e dalla Junta Patriótica de Salvación, sull’attuale crisi politica in Venezuela. In questa dichiarazione, viene sviluppata una posizione di classe di fronte all’autoritarismo del governo e la finta maschera democratica che la destra filo-imperialista sta sbandierando oggi.

Il capitalismo è un sistema malato che ha esaurito la sua utilità molto tempo fa. Nell’epoca del suo declino senile genera guerra, razzismo, povertà e fame. L’imperialismo, la fase suprema del capitalismo, è caratterizzato dalla lotta tra diverse bande di rapinatori capitalisti, volta alla spartizione del bottino. Oggi, mentre tale bottino diviene più magro sotto l’impatto della crisi del capitalismo, la loro lotta si intensifica e assistiamo a una nuova corsa verso il militarismo e la guerra.

In un altro drammatico colpo di scena nella tragicomica soap-opera della politica americana, Joe Biden ha abbandonato la campagna per la sua rielezione. A soli 108 giorni dalle elezioni, è la seconda volta che un presidente, in carica da un solo mandato, ha preso una decisione del genere. L’analogia storica più vicina risale al 1968, quando Lyndon Johnson rifiutò di candidarsi per un secondo mandato sotto la pressione delle proteste contro la guerra del Vietnam. La permanenza di Genocide Joe alla Casa Bianca è stata segnata dall’inflazione e dalla guerra, e terminerà il suo mandato con un indice di giudizi sfavorevoli intorno al 56%.

I Tories hanno subìto una sconfitta devastante e hanno permesso a Starmer di insediarsi al numero 10 di Downing Street (residenza del primo ministro, Ndt) con una maggioranza massiccia. Ma questo nuovo governo laburista sarà caratterizzato da crisi violente. I lavoratori e i giovani devono prepararsi alla battaglia. Unitevi al RCP!

Si può portare il fuoco sul petto senza bruciarsi le vesti, o camminare sulla bracesenza scottarsi i piedi?” (Proverbi 6:27-29)