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Due mesi dopo la rottura dell’effimero cessate il fuoco da parte di Benjamin Netanyahu, la situazione a Gaza è giunta a livelli catastrofici. Gli aiuti umanitari, le medicine e i beni di prima necessità sono terminati a causa del blocco totale imposto da Israele, e sono ricominciati i bombardamenti senza sosta dell’esercito israeliano. Innumerevoli organizzazioni umanitarie hanno avvertito che il blocco è sul punto di uccidere decine di migliaia di persone per mezzo di una carestia generalizzata.

L’Internazionale Comunista Rivoluzionaria protesta per l’arresto dei leader del Comitato d’Azione Popolare del Gilgit Baltistan (Awaami Action Committee Gilgit Baltistan, AAC-GB) e del Partito Comunista Rivoluzionario (Inqalabi Communist Party, ICP) da parte della polizia in Pakistan. Esprimiamo la nostra solidarietà ai compagni arrestati, che stanno affrontando la repressione per essersi opposti al saccheggio della terra e delle risorse della regione da parte dei capitalisti e degli imperialisti. Facciamo appello al movimento operaio internazionale e a tutti i nostri lettori a protestare contro questo vergognoso atto di repressione.

Sabato 26 aprile, una grande manifestazione guidata dall’estrema destra ha attraversato i quartieri settentrionali di Dublino. La partecipazione è stata considerevole: le stime oscillano tra i 5mila e i 10mila. In effetti, è stata quattro o cinque volte più grande della precedente mobilitazione dell’estrema destra, che era stata la più cospicua fino a quel momento.

È iniziata un’altra guerra tra gli arci-rivali India e Pakistan, in cui entrambi i paesi hanno finora rivendicato la vittoria. Nelle prime ore del 7 maggio, l’aviazione indiana ha effettuato nove attacchi all’interno del Pakistan e del Kashmir amministrato dal Pakistan. Per rappresaglia, il Pakistan sostiene di aver abbattuto cinque jet indiani, cosa che l’India ha ad oggi negato.

Dal primo novembre 2024, quando è crollata la pensilina della stazione di Novi Sad, uccidendo sedici persone, la Serbia è attraversata da occupazioni, blocchi e proteste sotto la guida degli studenti. Questa tragedia, che ha come causa la corruzione, ha scatenato un’ondata di indignazione in tutto il paese. Ad aprile, mentre scriviamo questo articolo [pubblicato in inglese il 25 aprile, Ndt], più di un milione di persone in tutta la Serbia hanno partecipato al movimento, esprimendo il proprio appoggio alle rivendicazioni degli studenti. Le manifestazioni si susseguono in tutto il paese.

A 80 anni dalla Liberazione, il 25 aprile di quest’anno è stato uno dei più partecipati da diverso tempo, con centinaia di migliaia di persone che sono scese in piazza in tutt’Italia. In tutte le piazze abbiamo visto bandiere della Palestina, entusiasmo per la manifestazione e giovani e lavoratori volenterosi di discutere di come poter cambiare la situazione.

Sono passate solo sei settimane da quando il vicepresidente americano, JD Vance, parlando alla Conferenza di Monaco a febbraio, ha detto all’Europa che la relazione decennale degli Stati Uniti con il Vecchio Continente era finita. Da allora, i leader europei corrono freneticamente da un vertice all’altro, da una videoconferenza ad una riunione della “coalizione dei volenterosi”, guardando allo stesso tempo in tutte le direzioni e in nessuna, per provare a fare i conti con questo smottamento decisivo nelle relazioni mondiali.

Mercoledì 19 marzo, la Turchia si è svegliata con la notizia di un’importante serie di arresti di esponenti dell’opposizione. Circa un centinaio di persone, tra politici, giornalisti e accademici, sono state arrestate, incluso il sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu. Quest’ultimo è il principale avversario di Erdoğan, che aveva intenzione di candidarsi nelle prossime elezioni presidenziali.

I cinesi hanno un vecchio proverbio: la più grande sfortuna che può capitare ad un uomo è quella di vivere in tempi interessanti. La verità è che questa antica saggezza si sta improvvisamente palesando alla mente dei governanti del mondo occidentale.

Friedrich Merz, leader dei cristiano-democratici di destra (CDU), sarà il prossimo cancelliere della Germania. La notte successiva alle elezioni ha dichiarato che il nuovo governo dovrebbe essere in carica entro Pasqua, affermando che la sua missione è quella di unire l’Europa e che tutto dipende dalla leadership della Germania. Merz vuole essere il “cancelliere europeo” che si opporrà agli Stati Uniti, alla Russia e alla Cina e, come ha chiesto Der Spiegel, trasformerà l’UE in una “grande potenza”.

Pubblichiamo la terza e ultima parte di una relazione sulle prospettive mondiali, tenutasi martedì 28 gennaio in occasione di una riunione del comitato esecutivo internazionale dell’Internazionale Comunista Rivoluzionaria. Clicca sui rispettivi link per leggere la prima e la seconda parte.

Quella che segue è la seconda parte di un discorso in tre parti sulle prospettive mondiali, tenuto martedì 28 gennaio in occasione di una riunione del comitato esecutivo internazionale dell’Internazionale Comunista Rivoluzionaria. La prima parte, che può essere letta qui, esamina lo stravolgimento delle relazioni internazionali causato dalla presidenza Trump.