Serbia – Il primo ministro si è dimesso, il presidente deve essere il prossimo! Share TweetDal nostro ultimo articolo, gli eventi in Serbia hanno subito una rapida accelerazione. Il governo sperava che le vacanze e la lunga pausa scolastica invernale avrebbero affaticato il movimento ma gli studenti, che stanno occupando le università, non hanno permesso al movimento di finire in una bolla di sapone. In risposta alle minacce, l’11 gennaio si è tenuta una grossa protesta di fronte agli uffici dei servizi segreti serbi. Gli studenti hanno continuato con la loro strategia, la quale prevedeva blocchi stradali della durata di 15 minuti per chiedere giustizia per le 15 persone uccise dal crollo della tettoia di cemento della stazione ferroviaria ricostruita a Novi Sad.[Source]Ancora prima del nostro articolo precedente, c’erano stati numerosi incidenti, nei quali delle auto hanno attraversato i blocchi stradali; fortunatamente, la maggior parte di questi si è conclusa senza feriti gravi. Il presidente Aleksandar Vučić ha reagito a questi incidenti condannando i manifestanti per aver illegalmente occupato le strade, e dicendo che i conducenti di quelle auto volevano solo proseguire per la loro strada. La retorica altamente provocatoria del presidente ha legittimato questo comportamento antisociale e, a metà gennaio, ha portato a un’auto che ha investito degli studenti a Belgrado, causando gravi ferite a una studentessa.Le provocazioni del regime causano uno “sciopero generale”Era chiaro a tutti che il presidente e la sua cricca fossero i principali responsabili della creazione di questa atmosfera velenosa. Ci sono volute tre settimane prima che la magistratura effettuasse i primi arresti per il crollo della tettoia — tutto mentre gli arresti dei manifestanti continuavano, con un utilizzo sempre maggiore dei servizi segreti. Il ministro delle Costruzioni Goran Vesić – una delle persone maggiormente colpevoli della tragedia – è stato presto rilasciato dal fermo giudiziario, insieme ad altri alti funzionari. Nel frattempo, invece di prendersi la responsabilità, il Partito Progressista Serbo (il partito al governo, Ndt) ha inviato dei provocatori ai blocchi stradali, alcuni dei quali hanno anche aggredito fisicamente i manifestanti.La studentessa si sta riprendendo bene dalle sue ferite, ma l’attacco ha fatto ulteriormente infuriare i Serbi. Il giorno seguente, gli studenti hanno protestato davanti a Radio Televisione di Serbia (RTS), protestando contro la loro copertura parziale delle manifestazioni. Alcuni dei lavoratori della RTS, insoddisfatti dalla politica editoriale del servizio mediatico pubblico, hanno esposto uno striscione sul balcone che diceva che erano dalla parte degli studenti.Il famoso giocatore di tennis Novak Djokovic dopo aver vinto un match all’Australian Open ha dedicato la vittoria alla studentessa ferita; nello stesso momento, gli insegnanti hanno deciso di scioperare per una settimana, e anche gli avvocati hanno deciso di fare lo stesso. Anche i genitori sono diventati significativamente più coinvolti nelle proteste, temendo per i loro figli. Gli appelli per uno sciopero generale si sono intensificati e la data è stata fissata per il 24 gennaio sui social — lo stesso giorno in cui Aleksandar Vučić avrebbe dovuto tenere una manifestazione di controprotesta a Jagodina.Nonostante la protesta non si potesse definire un vero e proprio sciopero generale — perché non ha coinvolto tutte le categorie — ha sicuramente mostrato sostegno agli studenti e alle loro richieste. Gli studenti sono stati i principali organizzatori di questo “sciopero generale” e hanno invitato lavoratori, sindacati e associazioni dei loro ambiti di studio.Numerosi piccoli imprenditori si sono uniti allo sciopero, e anche i lavoratori dell’Elektroprivreda Srbije, la principale compagnia energetica statale, hanno scioperato. Il settore informatico ha mostrato la sua presenza alle proteste in forma organizzata. A Novi Sad, sono scese in piazza almeno 20mila persone, proprio come durante la prima protesta del 5 novembre, e le barricate stradali sono durate molto più a lungo del solito. Durante lo “sciopero generale”, però, si è verificato un nuovo incidente a Belgrado, dove un’altra studentessa è stata gravemente ferita in un investimento da parte di un’auto.Dopo lo sciopero generale, la protesta si è diffusa in un gran numero di città e ha incontrato un appoggio diffuso. Secondo il https://javniskupovi.org/index.php/2025/02/01/gradovi-u-kojima-je-odrzana-akcija-zastani-srbijo/https://javniskupovi.org/index.php/2025/02/01/gradovi-u-kojima-je-odrzana-akcija-zastani-srbijo/" style="box-sizing: inherit; -webkit-font-smoothing: antialiased; margin: 0px; padding: 0px; border: 0px; font: inherit; vertical-align: baseline; text-decoration: none; outline: 0px; color: rgb(188, 37, 25);">rapporto degli Archivi delle Manifestazioni Pubbliche, le proteste si sono svolte in circa 250 città grandi e piccole in totale.Dall’altra parte c’era Vučić, che ha organizzato una manifestazione di controprotesta a Jagodina. I manifestanti sono stati portati lì in autobus, e molti hanno ricevuto denaro per partecipare. Nelle interviste condotte durante la manifestazione, molti hanno addirittura sostenuto gli studenti e criticato la corruzione, oltre a sostenere Vučić — il fatto che Vučić abbia organizzato la manifestazione in una cittadina molto piccola, con solo 35mila abitanti, dimostra quanto in realtà sia debole.Cade il primo ministroGli studenti avevano annunciato da tempo che stavano organizzando un’azione grandiosa per il 27 di gennaio: si trattava di un blocco stradale di 24 ore ad Autokomanda, un importante snodo stradale di Belgrado. I contadini hanno partecipato al blocco con i trattori e la risposta è stata enorme. Straordinarie riprese aeree che catturavano migliaia di luci di telefoni sono state pubblicate sui social media, con il bagliore che mostrava la grandezza della protesta. In molti si sono uniti al blocco stradale, e gli studenti sono arrivati equipaggiati per passare la notte allo snodo. Quando hanno finito, hanno lasciato tutto pulito.Durante la notte della barricata di Autokomanda, un nuovo attacco nei confronti degli studenti ha avuto luogo a Novi Sad. Questa volta non c’erano dubbi su chi fossero i colpevoli. Gli studenti stavano attaccando degli adesivi vicino all’ufficio del Partito Progressista Serbo quando gli scagnozzi del regime sono usciti dagli uffici e hanno attaccato gli studenti con mazze da baseball, fratturando la mascella di una studentessa.Il giorno dopo, il regime ha capito che doveva calmare le acque rapidamente e fare delle concessioni perché, senza di esse, l’umore generale avrebbe potuto degenerare rapidamente: così, il primo ministro Miloš Vučević e il sindaco di Novi Sad Milan Đurić si sono dimessi, come richiesto dalle proteste sin dall’inizio. Il governo è ufficialmente caduto e il presidente sta considerando cosa fare in questa situazione; le dimissioni devono ancora essere confermate in assemblea.Dopo di che, il 1° febbraio, tre mesi dopo la tragedia di Novi Sad e in coincidenza con il giorno di fondazione della città, è stata organizzata una grande barricata sui tre ponti principali. Un numero significativo di studenti di Belgrado ha deciso di marciare fino a Novi Sad, una distanza di circa 75 chilometri, il che ha richiesto due giorni.Durante la marcia, i cittadini serbi hanno mostrato al movimento una solidarietà senza precedenti. Chiunque incontrasse gli studenti dava loro qualcosa per il viaggio, li incitava o, in alcuni casi, si inginocchiava davanti a loro. Dopo che il sindaco di Inđija ha impedito agli studenti di accedere al luogo dove dovevano passare la notte, sono stati costretti a dormire all’addiaccio. Alcuni cittadini hanno risposto offrendo loro dei posti dove passare la notte. Quando sono arrivati a Novi Sad, i loro colleghi hanno steso un tappeto rosso per accoglierli, su cui hanno scambiato le bandiere delle loro città e università.La protesta a Novi Sad era pervasa da un senso di vittoria. Mentre c’erano alcune riserve sul fatto che la precedente grande protesta a Slavija avesse raggiunto le 100mila persone, sembra quasi impossibile che la barricata di Autokomanda e quella del Ponte Sloboda a Novi Sad non abbiano coinvolto un numero simile di manifestanti. Sono state organizzate proteste di solidarietà con gli studenti serbi a Banja Luka, Zagabria e persino a Spalato, così come in città in tutta Europa dove risiede la diaspora serba.A Novi Sad, il governo cittadino ha deciso di annullare tutti i programmi ufficiali per celebrare l’anniversario della città, mostrando i veri rapporti di forza. Quando la protesta a Novi Sad si è conclusa, i tassisti di Belgrado sono andati a Novi Sad e hanno riportato gli studenti di Belgrado a casa gratuitamente. In quell’occasione, un tassista è stato filmato mentre accompagnava gli studenti a Belgrado, versando lacrime di gioia, ma sembrava che tutta la Serbia stesse piangendo lacrime di solidarietà, amore e orgoglio.Le dimissioni del primo ministro sono arrivate troppo tardi per placare le proteste. Dopo che tre studenti hanno subito gravi ferite, dopo numerose manifestazioni, occupazioni universitarie, attacchi da parte degli scagnozzi del regime, arresti, bugie, distorsioni e calunnie, quella concessione non è più sufficiente. La richiesta principale degli studenti è la desecretazione di tutta la documentazione relativa alla ristrutturazione della stazione ferroviaria, che rivelerebbe la profondità della corruzione del regime.Anche se non fa esplicitamente parte delle rivendicazioni, la stragrande maggioranza dei manifestanti non vuole più vedere Vučić come presidente.Si è circondato di una cricca criminale e corrotta e ha spinto i suoi funzionari a completare i progetti in preparazione per Serbia EXPO 2027, un’esposizione pensata per attrarre investimenti esteri in cui la sua banda avrebbe ottenuto una grande fetta dei profitti. Oltre alla corruzione, l’accelerazione di queste scadenze ha giocato un ruolo fondamentale nella caduta della tettoia. E, dopo che essa è crollata, Vučić ha inequivocabilmente preso le difese dei suoi amici corrotti.Il suo tempo è finito, ed è proprio questa l’energia che si percepisce per le strade. Il movimento deve rendere le sue dimissioni una richiesta ufficiale. Non c’è più bisogno di essere timidi a riguardo. È il momento di mettere fine al regime di Aleksandar Vučić.Giustizia per le vittime della corruzione!Lottiamo fino in fondo!Abbasso Vučić!Abbasso il Partito Progressista Serbo!