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Argentina – La deriva autoritaria di Milei porterà a un “autogolpe” come quello di Fujimori?
È passato appena un mese dall’insediamento di Javier Mieli alla presidenza dell’Argentina, avvenuto il 10 dicembre scorso. Contrariamente alle aspettative di gran parte dei commentatori di “sinistra”, che già preannunciavano l’avvento del fascismo nel paese Sudamericano, le sue politiche ultrareazionarie hanno già provocato scioperi e mobilitazioni di massa, dimostrano come il voto a Milei fosse pensato da milioni di argentini come un semplice voto di protesta contro la corruzione dei politici al potere.
Un mondo senza problemi: il messaggio di Alan Woods per l’anno nuovo, 2024
[Nota del traduttore: la lingua inglese e quella italiana non sono cambiate allo stesso modo nel corso del tempo. L’autore fa riferimento a termini o espressioni che in inglese hanno assunto un nuovo significato, ma che non necessariamente lo hanno fatto in italiano. Per tale motivo, abbiamo inserito alcune note quando si verificano i giochi di parole più distanti dalla lingua italiana]
Grande successo del seminario LENIN 1924-2024!
Il prossimo anno segnerà il centenario della morte di uno dei più grandi rivoluzionari della storia: Lenin. I pellegrinaggi al cospetto delle salme non fanno per noi; pensiamo che il modo migliore per onorare un grande rivoluzionario sia quello di studiare e conoscere le sue idee.
Sudafrica: sono stati il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni a rovesciare il regime dell’Apartheid?
Ci sono molte persone in Occidente che in modo onesto guardano alla campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) come un modo “pratico” per mostrare solidarietà con la Palestina. Il BDS chiede l’isolamento economico e culturale di Israele per colpire i sionisti nel loro portafoglio. I suoi attivisti fanno spesso riferimento all’esempio del regime razzista dell’Apartheid in Sudafrica che, a loro dire, è stato abbattuto in gran parte grazie alle sanzioni e alle pressioni della “comunità internazionale”. Ma è davvero così?
Una bandiera pulita: i trotskisti britannici si opposero alla partizione della Palestina nel 1948
Pubblichiamo qui due articoli che documentano la posizione di principio assunta dai trotskisti britannici del Revolutionary Communist Party (RCP), contro il piano del 1947 di spartizione della Palestina delle Nazioni Unite. Gli articoli furono pubblicati nel novembre e nel dicembre 1947 sul giornale dell’RCP, il Socialist Appeal, e spiegavano l’effetto catastrofico che la spartizione avrebbe avuto sulla lotta di classe contro l’intervento imperialista in tutta la regione, inasprendo i massacri interetnici e le divisioni nazionali e religiose.
Argentina – La vittoria del candidato di estrema destra Milei svela la crisi del regime
Il candidato “libertario” di estrema destra Javier Milei ha vinto il ballottaggio delle elezioni presidenziali in Argentina con quasi il 56% dei voti, battendo il candidato peronista Massa (che ha ottenuto il 44%), il ministro delle Finanze uscente che aveva rinnovato un accordo con il FMI e promesso un governo di unità nazionale.
Palestina – La minaccia di una seconda Nakba
Il brutale bombardamento della città di Gaza, l’elevato numero di morti – già ben oltre 11mila, secondo le cifre ufficiali, oltre a 3mila dispersi – e la distruzione su larga scala delle infrastrutture, il bombardamento di ospedali, scuole, campi profughi, gli attacchi mirati alle ambulanze e al personale medico, tutto questo mette in piena luce la barbarie dell’aggressione dell’esercito israeliano nei confronti del popolo palestinese.
Guerra a Gaza – I portuali di Barcellona indicano la strada!
Un mese dopo l’inizio della pulizia etnica contro i palestinesi da parte del governo israeliano, l’Organizzazione dei portuali di Barcellona (Organització d’Estibadors Portuaris de Barcelona, OEPB) ha deciso di “non permettere l’attività nel nostro porto di navi che contengano materiale bellico”. Anche l’USTP (Unione dei lavoratori portuali) ha preso la stessa decisione l’8 novembre.
Gran Bretagna – Revolution Festival 2023: stanno arrivando i comunisti!
Quest’anno il Revolution Festival in Gran Bretagna è stato un evento senza precedenti. Un migliaio di comunisti provenienti da tutto il mondo si sono riuniti per un avvenimento storico e entusiasmante, animati da quello che costituirà il prossimo passo epocale: il lancio del Partito Comunista Rivoluzionario.
10.000 morti a Gaza – Cacciamo i responsabili criminali!
Il massacro a Gaza ha raggiunto la lugubre cifra simbolica di 10.000 morti, mentre più di un milione di persone sono sfollate dalle loro case, senza un posto dove andare. Per dare un’idea della portata di questi numeri, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno ucciso più persone a Gaza in un mese del totale dei civili ucraini uccisi nei 21 mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022. Quest’ultima cifra era pari a 9.600 persone, secondo le stime del mese scorso.
Lo Stato britannico usa il pugno di ferro contro la solidarietà alla Palestina – Appoggiamo la risposta dei comunisti!
I compagni di Socialist Appeal, la sezione britannica della Tendenza marxista internazionale, sono stati presi di mira dalla polizia e dal resto dell’establishment per aver condotto una campagna determinata di solidarietà con il popolo palestinese.Vi chiediamo di aiutarci in questa lotta.
Gaza: inizia l’offensiva di terra – Ma che succederà dopo?
L’esercito israeliano, dopo numerosi indugi, ha infine dato inizio alle operazioni di terra a Gaza, alla fine della scorsa settimana. Ma non si è trattato di un’invasione vera e propria. I generali dell’esercito israeliano sono del tutto coscienti del grande rischio al quale esporrebbero i propri soldati se incominciassero una battaglia casa per casa, con le truppe sul terreno. Inoltre, non vogliono fornire a Hezbollah la scusa di cui ha bisogno per estendere il conflitto, aprendo un secondo fronte al confine settentrionale con il Libano. Allora, quali sono i piani di Netanyahu e dei suoi generali?
L’incubo di un’invasione di terra di Gaza e le sue conseguenze
Mentre Israele prepara le sue forze per un’invasione di terra di Gaza, tutti i leader imperialisti occidentali, da Biden a Sunak, da Scholz a Macron, sono sempre più nervosi. Si chiedono preoccupati che aspetto avrà il loro mondo una volta che tutto questo sarà finito.
Israele-Palestina: gli imperialisti temono un’escalation della guerra
La guerra di Israele contro Gaza ha tutto il potenziale per sfociare in un conflitto molto più ampio, che aprirebbe nuovi fronti al confine con il Libano e nella West Bank e propagherebbe il caos nell’intera regione. Una simile escalation avrebbe un forte impatto non solo su tutto il Medio Oriente, ma anche sul mondo intero. L’intenso bombardamento su Gaza sta già scuotendo il mondo, a livello politico, economico e sociale.
Gran Bretagna: Intifada fino alla vittoria! – Una risposta comunista a The Telegraph
I nostri compagni in Gran Bretagna sono stati attaccati dall’establishment e dai loro portavoce sui media per aver osato sfidarli, mostrando solidarietà al popolo palestinese e proponendo una lotta di massa contro l’imperialismo. Non ci faremo intimidire.
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