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  • LGBT: liberazione, rivoluzione.

    La lotta contro l’oppressione di genere e le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale ha assunto negli ultimi anni un carattere di massa in molti paesi. Delle vere e proprie esplosioni di rabbia e ribellione, covate per anni o decenni, contro l’esasperante ingerenza di un sistema che mentre ti costringe a lottare ogni giorno per far quadrare i conti a fine mese, si arroga il diritto di dirti cosa puoi o non puoi fare nella tua vita privata: con chi puoi avere o no una relazione affettiva o sessuale, se sei autorizzato a crescere un figlio o no, e, se ti discosti dal canone della cosiddetta “famiglia tradizionale”, ti vuole costringere in un ghetto sociale e legislativo.

  • Venezuela: l’attacco dall’elicottero e l’escalation della campagna per rovesciare Maduro

    Le cose in Venezuela cambiano giornalmente, a volte di ora in ora. Ieri, 27 giugno, un ufficiale di polizia ha preso il controllo di un elicottero e ha attaccato gli edifici del Ministero dell’Interno, della Giustizia e della Corte Suprema, trasmettendo allo stesso tempo un appello perché altri si unissero per rovesciare il governo di Maduro.

  • La follia terrorista e la malattia del capitalismo

    Il 22 maggio, in una piacevole serata erano in migliaia, principalmente adolescenti, ad un concerto pop nell’Arena di Manchester. Ma ciò che doveva essere un’occasione di divertimento, si è trasformato in un bagno di sangue quando un attentatore suicida solitario ha fatto esplodere un dispositivo esplosivo a frammentazione improvvisato nell’ingresso dell’Arena, affollato di genitori che stavano aspettando i propri figli.

  • La vittoria apparente del macronismo

    Il primo turno delle elezioni legislative si è contraddistinto per un nuovo record d’astensionismo: 51,3 % dell’elettorato (nel 2012 arrivò al 42,8 %). L’ “ondata” della coalizione En Marche/Modem deve dunque essere considerata nella sua giusta dimensione, in quanto gli astenuti sono molto più numerosi degli elettori della “maggioranza presidenziale”.

  • La follia terroristica e la malattia del capitalismo

    Il 22 maggio, in una piacevole serata erano in migliaia, principalmente adolescenti, ad un concerto pop nell’Arena di Manchester. Ma ciò che doveva essere un’occasione di divertimento, si è trasformato in un bagno di sangue quando un attentatore suicida solitario ha fatto esplodere un dispositivo esplosivo a frammentazione improvvisato nell’ingresso dell’Arena, affollato di genitori che stavano aspettando i propri figli.

  • Solitarietà con le masse marocchine! Abbasso la dittatura e la repressione!

    Dall’ottobre scorso, Al Hoceima e le sue regioni limitrofe hanno assistito un grande movimento di protesta. La ragione immediata dietro allo sviluppo delle mobilitazioni è stata l’omicidio di un giovane pescivendolo (Mouchine Fikri) letteralmente triturato in un camion della raccolta rifiuti. Fikri era inseguito dalla polizia locale dopo aver protestato per la confisca dei suoi beni. Dietro il movimento, però, esistono altri motivi più profondi, come la dittatura, lo sfruttamento, l’emarginazione e la disoccupazione, cioè il capitalismo e il suo stato.

  • Venezuela: le elezioni dell’assemblea costituente e l’offensiva reazionaria per il cambiamento di regime

    Il 23 maggio scorso il Presidente Maduro ha annunciato le regole per la convocazione dell’Assemblea Costituente e allo stesso tempo ha fatto appello al Consiglio elettorale nazionale (CNE) per convocare le elezioni regionali, che erano state sospese dal 2016.

    Il CNE ha annunciato che le elezioni per l’assemblea costituente si terranno alla fine di luglio e quelle regionali ( per l’elezione dei governatori e dei consigli legislativi ) in Dicembre.

  • Vittoria delle banche, crescita del Front National. “Francia ribelle” si deve mobilitare per le legislative!

    L’elezione presidenziale più caotica della quinta Repubblica ha appena partorito il suo nuovo capo di stato. Alla fine del primo turno conoscevamo già il vincitore del secondo. Milioni di elettori di sinistra si sono fatti violenza da soli e sono andati a votare per Macron in modo da assicurare la sconfitta de Marine Le Pen.

  • I cospiratori al soldo dell’imperialismo gridano al colpo di stato – Cosa sta realmente accadendo in Venezuela?

    “C’è stato un colpo di stato in Venezuela! Maduro ha cercato di prendere tutto il potere!”. A pochi giorni dal quindicesimo anniversario del colpo di stato (di breve durata) contro Chavez il presidente democraticamente eletto (11-13 aprile 2002), gli stessi che avevano portato avanti quel glope (ovvero l’oligarchia venezuelana e i loro padroni di Washington con il proprio seguito di tirapiedi a Buenos Aires, Brasilia, Santiago del Cile e Lima, applauditi da quel branco di lupi che sono i media a Madrid e negli Stati Uniti) ora gridano e urlano come iene contro un presunto “auto golpe” del presidente Maduro.

  • L’omicidio di Mashal Khan – La dichiarazione della Tendenza Marxista Internazionale

    Il brutale linciaggio di Mashal Khan, uno studente di giornalismo di 23 anni nell’università Abdul Wali Khan, da un gruppo di fondamentalisti è un esempio nuovo e scioccante del regno del terrore che si sta sviluppando contro la sinistra e le forze progressiste in Pakistan. Anche per gli standard barbari della violenza fondamentalista, questo omicidio è stato caratterizzato dalla sua estrema ferocia. Trascinato fuori dalla sua camera di ostello, Mashal Khan è stato colpito con bastoni di legno prima di essere ucciso da un colpo di pistola. Non contenti di questa massacro, questi assassini codardi hanno poi proceduto a profanare e umiliare il suo corpo senza

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  • Elezioni anticipate in Gran Bretagna – Theresa May lancia il guanto di sfida

    “In questo momento di enorme importanza nazionale ci dovrebbe essere una spinta all’unità qui a Westminster, ma invece c’è divisione. Il paese sta serrando le fila, Westminster no.” Con queste parole il primo ministro Tory, Theresa May, ha annunciato elezioni politiche anticipate per l’8 giugno prossimo e ha chiesto un mandato diretto per traghettare il Regno Unito verso la Brexit, il divorzio con l’UE.

  • Elezioni politiche nei Paesi bassi: instabilità è la parola d’ordine

    In periodi normali, a livello mondiale le elezioni politiche olandesi non avrebbero fatto notizia. Ma non siamo in tempi normali. I Paesi Bassi per decenni sono stati considerati come uno dei paesi del nord Europa più solidi e stabili. Non è più così, dal momento che la crisi del capitalismo mondiale ha degli effetti su questo piccolo paese.

  • Elezioni in Irlanda del Nord: un cambiamento storico

    Le elezioni del 2 marzo per eleggere il parlamento dell’Irlanda del Nord, hanno frantumato tutte le vecchie certezze racchiuse nel settarismo monolitico formatosi dall’accordo del Venerdì Santo, che ora è in crisi. Le elezioni non hanno fatto nulla per smuovere lo stallo politico. Hanno invece portato in superficie tutte le contraddizioni del Nord, che si riflettono in un profondo cambiamento nel rapporto di forze, con l’unionismo che per la prima volta dalla separazione dell’isola perde la maggioranza.

  • La vicenda Uber rivela la natura marcia del capitalismo

    In Canada, abbiamo assistito all’opposizione dei tassisti nei confronti di Uber a Toronto, dove i tassisti hanno bloccato le strade e un tassista è stato trascinato per la strada dopo aver affrontato un sospetto conducente Uber. Lo scorso giugno a Parigi, i tassisti hanno bloccato l’accesso all’aeroporto, mentre a Nizza e Nantes hanno bruciato pneumatici nelle strade per protestare contro la presenza di Uberpop. Questi eventi sono solo i più drammatici in una serie di reazioni all’arrivo del fenomeno Uber in tutto il mondo.

  • Dopo la sconfitta del Labour alle elezioni suppletive si prepara il regolamento dei conti con Corbyn

    I critici di Jeremy Corbyn avevano già pronta la sceneggiatura. Dopo, l’”umiliante” sconfitta del Labour alle elezioni supplettive di Copeland, Corbyn dovrebbe sicuramente “fare la cosa giusta” e farsi da parte? È certo che le figure di spicco del campo blairista si sono probabilmente sentiti danneggiati dalla sorprendente vittoria laburista alle elezioni supplettive di Stoke-on-Trent – una vittoria che leggermente rovina e contraddice il loro racconto sul fatto che Corbyn sia “ineleggibile”.