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Le “sardine” prendono le piazze dell’Emilia e sull’onda del successo diventano in pochi giorni un movimento a diffusione nazionale.

Tutti i reazionari stanno festeggiando. Donald Trump ha espresso una gioia particolare per il risultato. “Congratulazioni a Boris Johnson per la sua grande VITTORIA!” ha scritto il presidente statunitense su Twitter. “Johnson si assicura una vittoria schiacciante alle elezioni britanniche” ha esultato il Financial Times, mentre la sterlina stava crescendo nelle borse estere.

Il discorso che il Primo Ministro Edouard Philippe ha tenuto il giorno 11 dicembre ha posto fine a più di diciotto mesi di “trattative” e “consultazioni” che il governo ha tenuto con i leader sindacali. Centinaia di ore di incontri hanno portato a questo risultato edificante: il governo ha annunciato esattamente il progetto di riforma che aveva proposto sin dall’inizio, come se le “trattative” e le “discussioni” non avessero mai avuto luogo.

Lo sciopero del 5 dicembre ha mobilitato un numero di dimostranti che non si vedeva in Francia sin dalle grandi lotte dell’autunno 2010. Mancano dati precisi sul numero di scioperanti, ma è probabile che dal dicembre 1995 nessuno sciopero interprofessionale abbia mai avuto un tale impatto sull’economia del paese.

Quelli appena trascorsi sono stati giorni difficili per la città di Venezia e per i suoi abitanti, data la straordinaria violenza con cui le maree del 12 novembre e quelle successive hanno piegato la città. Questo è il segno che i cambiamenti climatici causati dallo sfruttamento incontrollato delle risorse ambientali e dall’inquinamento scellerato da parte delle grandi industrie ha compromesso il già fragile ecosistema della laguna veneta.

Alcuni anni fa, venne resa pubblica una conversazione tra un comandante delle Guardie rivoluzionarie e un gruppo di miliziani Basiji, che discutevano del Movimento Verde che aveva scosso l’Iran nel 2009. In quella conversazione il comandante disse qualcosa del tipo “questi ragazzi [riferendosi alle persone del Movimento Verde] sono solo dei ragazzi simpatici dei quartieri alti, non c’è nulla di cui aver paura, ma quando scenderanno in piazza i diseredati delle aree povere e indigenti, è allora che dovremo avere paura”. Bene, quel giorno è arrivato.

Pubblichiamo questa analisi scritta lunedì scorso dai compagni della sezione boliviana della Tendenza marxista internazionale. Le prospettive delineate in questo articolo si sono confermate nelle loro linee fondamentali. La repressione continua, mentre due giorni fa il gruppo parlamentare del MAS ha stretto un accordo con il governo golpista di Añez per eleggere una nuova presidenza della camera e ha proposto un progetto di legge per la convocazione di nuove elezioni (senza Evo), che inizia con il riconoscimento della legittimità del governo golpista.

Il 10 novembre alle 4.50 del pomeriggio, il presidente boliviano Evo Morales ha annunciato le sue dimissioni. È stato il culmine di un colpo di stato che si stava preparando da tempo. Un ammutinamento della polizia, i tiratori scelti che sparano contro i minatori, un rapporto dell’Osa (Organizzazione degli stati americani) che mette in dubbio la validità delle elezioni e infine l’esercito che “suggerisce” a Evo che dovrebbe dimettersi sono solo gli atti finali nel fine settimana. Ci siamo opposti a questo colpo di stato sin dall’inizio, sottolineando allo stesso tempo come ne siano state poste in precedenza le premesse.

Più di 70 persone hanno partecipato all’assemblea con Alan Woods a Napoli, tenutasi il 7 novembre alla Città del Sole. L’assemblea, dopo quella di Milano e Bologna, era la terza del tour organizzato da Sinistra Classe Rivoluzione con il dirigente della Tendenza marxista Internazionale, di cui SCR è la sezione italiana.

Oltre cento persone, sfidando una giornata di pioggia torrenziale, sabato 9 novembre hanno partecipato all’assemblea con Alan Woods al Centro Congressi Cavour a Roma. L’ultima iniziativa del dirigente della Tendenza Marxista Internazionale è stata un successo ed ha chiuso nel migliore dei modi in suo tour in Italia.