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Venezuela: Per una posizione di classe – Dichiarazione di Lucha de Clases e della Junta Patriótica de Salvación sulla crisi politica attuale
Pubblichiamo di seguito una dichiarazione congiunta pubblicata da Lucha de Clases (sezione venezuelana dell’ICR) e dalla Junta Patriótica de Salvación, sull’attuale crisi politica in Venezuela. In questa dichiarazione, viene sviluppata una posizione di classe di fronte all’autoritarismo del governo e la finta maschera democratica che la destra filo-imperialista sta sbandierando oggi.
Crisi in Medio Oriente – Come sonnambuli verso l’abisso
“Quando chi sta in alto parla di pace la gente comune sa che ci sarà la guerra.”
(Bertolt Brecht)Lottiamo contro l’imperialismo e la guerra! Lavoratori di tutti i paesi, unitevi! – Dichiarazione della ICR
Il capitalismo è un sistema malato che ha esaurito la sua utilità molto tempo fa. Nell’epoca del suo declino senile genera guerra, razzismo, povertà e fame. L’imperialismo, la fase suprema del capitalismo, è caratterizzato dalla lotta tra diverse bande di rapinatori capitalisti, volta alla spartizione del bottino. Oggi, mentre tale bottino diviene più magro sotto l’impatto della crisi del capitalismo, la loro lotta si intensifica e assistiamo a una nuova corsa verso il militarismo e la guerra.
Abbasso il regime assassino di Hasina! Vittoria agli studenti del Bangladesh! – Dichiarazione della ICR
L’Internazionale Comunista Rivoluzionaria saluta il coraggio a cui ispirarsi degli studenti del Bangladesh. Il loro movimento, iniziato in protesta contro un sistema di quote marcio, è passato a rivendicare la caduta del regime assassino di Hasina.
Bangladesh, strage degli studenti in lotta – il regime degli assassini deve essere rovesciato
L’articolo che pubblichiamo di seguito descrive in maniera molto efficace l’esplosione del movimento degli studenti in Bangladesh e sviluppa le rivendicazioni necessarie per il suo successo.
Biden si ritira dalla campagna elettorale – il cambio di cavallo a metà corsa potrà fermare Trump?
In un altro drammatico colpo di scena nella tragicomica soap-opera della politica americana, Joe Biden ha abbandonato la campagna per la sua rielezione. A soli 108 giorni dalle elezioni, è la seconda volta che un presidente, in carica da un solo mandato, ha preso una decisione del genere. L’analogia storica più vicina risale al 1968, quando Lyndon Johnson rifiutò di candidarsi per un secondo mandato sotto la pressione delle proteste contro la guerra del Vietnam. La permanenza di Genocide Joe alla Casa Bianca è stata segnata dall’inflazione e dalla guerra, e terminerà il suo mandato con un indice di giudizi sfavorevoli intorno al 56%.
L’attentato a Trump – il capitalismo genera violenza politica
Pubblichiamo l’articolo apparso sul sito della sezione statunitense dell’Internazionale Comunista Rivoluzionaria dopo l’attentato a Donald Trump.
Gran Bretagna – La vittoria di Starmer, un nuovo stadio in una crisi senza fine
I Tories hanno subìto una sconfitta devastante e hanno permesso a Starmer di insediarsi al numero 10 di Downing Street (residenza del primo ministro, Ndt) con una maggioranza massiccia. Ma questo nuovo governo laburista sarà caratterizzato da crisi violente. I lavoratori e i giovani devono prepararsi alla battaglia. Unitevi al RCP!
Ucraina – l’America gioca col fuoco
“Si può portare il fuoco sul petto senza bruciarsi le vesti, o camminare sulla bracesenza scottarsi i piedi?” (Proverbi 6:27-29)
Gran Bretagna – La campagna comunista di Fiona Lali suscita grande clamore
Con l’avvicinarsi del giorno delle elezioni (domani, 4 luglio, Ndt), la campagna di Fiona Lali nella circoscrizione elettorale di Stratford and Bow a Londra ha accelerato il passo, con centinaia di attivisti e volontari in strada nel fine settimana.
È iniziata la rivoluzione in Kenya
L’odiata legge finanziaria 2024, che la scorsa settimana aveva innescato un movimento senza precedenti della gioventù keniota, è stata portata in parlamento per la terza e ultima lettura. Prima dell’inizio dei lavori, masse enormi hanno iniziato a calare verso il quartiere degli affari di Nairobi, dirette verso il parlamento. Alle 14.15 i deputati hanno approvato la legge con 195 voti contro 106. Nel giro di 40 minuti le masse avevano preso d’assalto il parlamento mentre i deputati fuggivano nel panico.
Kenya – Benvenuti alla Rivoluzione della Generazione Z!
Il Kenya si trova scosso da grandi eventi. Il governo di William Ruto, fedele servo di Washington, del FMI e della Banca Mondiale, sta tentando di fare ingoiare alle masse una serie di nuove tasse dal carattere punitivo. E, così facendo, il suo governo sta provocando una rivolta della gioventù, che ha spontaneamente invaso le strade di tutte le principali città. La situazione presenta elementi rivoluzionari e molti dicono che una rivoluzione simile a quella avvenuta in Sri Lanka potrebbe riprodursi in Kenya.
Elezioni in Sudafrica – Sconfitta storica per l’ANC mentre la crisi si intensifica
Il partito di governo, il Congresso Nazionale Africano (African National Congress, ANC), ha subito un colpo di portata storica nelle elezioni politiche della scorsa settimana, perdendo la sua maggioranza parlamentare per la prima volta dalle prime elezioni democratiche del 1994 in Sudafrica.
È arrivata l’Internazionale Comunista Rivoluzionaria!
Dopo una settimana straordinaria, animata dalle idee rivoluzionarie e da resoconti stimolanti da ogni parte del mondo, e dopo mesi e mesi di preparazione da parte di migliaia di compagni in decine di paesi, la conferenza di fondazione dell’Internazionale Comunista Rivoluzionaria (ICR) si è conclusa con un voto unanime a favore del lancio della nuova Internazionale. Ma questo non è che un inizio. Stiamo costruendo il partito mondiale del comunismo rivoluzionario e abbiamo bisogno del tuo aiuto. Unisciti alla nuova ICR, studia le idee autentiche del marxismo e aiutaci a lottare per la rivoluzione nel corso della nostra vita!
Argentina – Il brutale piano di shock economico di Milei provoca una ribellione a Misiones
Ciò che era iniziato con le proteste degli insegnanti contro l’aumento salariale, si è trasformato in una rivolta della polizia, durata una settimana e nella ribellione delle autoconvocazioni di base di insegnanti, operatori sanitari, lavoratori del settore dell’energia e altri lavoratori statali nella provincia di Misiones, nell’angolo nord-orientale del paese, a circa mille chilometri dalla capitale Buenos Aires.
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