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  • Perù – Il movimento di massa prepara la marcia su Lima

    Questa è una settimana cruciale per il movimento contro il golpe in Perù. Nonostante la repressione brutale e continua, i lavoratori, i contadini e gli studenti in lotta contro il presidente illegittimo Dina Boluarte hanno continuato a lottare. La confederazione sindacale del paese, la CGTP, ha convocato uno sciopero nazionale per il 19 gennaio e colonne di manifestanti stanno convergendo sulla capitale Lima.

  • URGENTE: libertà per il segretario generale della CGTP di San Martin e per altri 14 arrestati in Perù!

    Il governo illegittimo di Dina Boluarte ha dichiarato lo stato di emergenza in diverse regioni e il coprifuoco a Puno di fronte alle continue proteste contro il colpo di Stato.

  • Perù – Il movimento di massa degli operai e dei contadini si oppone al golpe capitalista nonostante la repressione brutale

    A un mese dal colpo di stato contro il presidente Castillo del 7 dicembre, il nuovo governo illegittimo di Dina Boluarte ha scatenato una brutale repressione della polizia e dell’esercizio per sedare le proteste, causando 45 morti. I lavoratori e i contadini hanno resistito al colpo di stato con manifestazioni di massa, blocchi stradali, scioperi nazionali e regionali e con la formazione di comitati di lotta in tutto il paese, in un movimento che ha il suo epicentro nei dipartimenti meridionali, più poveri e con maggiore presenza indigena. Chi c’è dietro il colpo di stato del 7 dicembre e quali sono le prospettive per il movimento di resistenza di massa?

  • È la fine della globalizzazione?

    Nel maggio del 2022, l’amministratore delegato di BlackRock ha dichiarato che “l’invasione russa dell’Ucraina ha messo fine alla globalizzazione che abbiamo conosciuto negli ultimi trent’anni”. Non ha tutti i torti: la guerra in Ucraina ha fatto esplodere i conflitti che fermentavano da tempo tra le potenze principali.

  • “Perché non c’è stata una rivoluzione?” – La necessità di una direzione rivoluzionaria

    Alcuni cosiddetti attivisti di sinistra, perfino alcuni sedicenti marxisti, spesso esclamano con disperazione e frustrazione: “guarda quanto sono terribili le cose, perché non c’è ancora stata una rivoluzione?” Come spiega Alan Woods in questo articolo, coloro che pongono tali domande non hanno alcuna comprensione della coscienza delle masse, né del metodo dialettico, che i marxisti usano per penetrare al di sotto dell’apparenza superficiale della società, verso la crescente tensione sottostante. Questo articolo, originariamente apparso nel numero 37 della rivista ...

  • Brasile – Contro la destra golpista, unità, mobilitazione e indipendenza di classe!

    L’invasione del Congresso Nazionale, del Palazzo del Planalto e della Corte Suprema avvenuta ieri (8 gennaio) da parte di gruppi bolsonaristi – che si oppongono al risultato elettorale e invocano l’intervento militare – deve essere fermamente respinta e combattuta dal movimento operaio, popolare e studentesco.

  • Brasile – Combattere la teppa reazionaria bolsonarista con la mobilitazione della classe operaia

    Migliaia di sostenitori di Bolsonaro hanno preso d’assalto oggi (ieri ndt) il Congresso, la presidenza e l’Alta Corte Federale a Brasilia, la capitale del Paese, chiedendo l’intervento militare.

  • Nuovo podcast dellaTMI: International Marxist Radio, in arrivo nel 2023!

    La redazione di marxist.com è entusiasta di annunciare il lancio di una nuova serie di podcast settimanali a partire dall’inizio del 2023 (in lingua inglese). Preparatevi a sintonizzarvi su International Marxist Radio, il podcast ufficiale della Tendenza Marxista Internazionale, per le migliori notizie, teorie e analisi rivoluzionarie. Clicca qui per abbonarti su Spotify...

  • Perù: la farsa delle elezioni anticipate non risolve nulla

    La montagna ha partorito un topolino. Ieri il Congresso peruviano è tornato a prendere in considerazione la questione delle elezioni anticipate, opzione che aveva respinto venerdì scorso. Quando Dina Boluarte ha preso illegittimamente il posto del presidente Castillo, ha annunciato che sarebbe rimasta in carica fino al 2026, ma ora ciò è diventato insostenibile. È evidente che una parte della classe dominante peruviana ha capito che deve riformare il sistema politico per cercare di placare l’enorme ondata di indignazione scatenata dal golpe parlamentare contro il presidente Castillo il 7 dicembre.

  • Perù: bagno di sangue ad Ayacucho – Cacciamoli tutti, che governi il popolo lavoratore!

    La giornata del 15 dicembre, è stata una prova di forza fra il movimento in ascesa delle masse peruviane contro il golpe, che avevano proclamato uno sciopero nazionale, e il governo usurpatore di Dina Boluarte, che ha dichiarato uno stato d’emergenza per annientare il movimento per mezzo della repressione.

  • L’imperialismo tedesco tra l’incudine e il martello

    Il 28 ottobre, il presidente tedesco e membro del Partito Socialdemocratico (SPD) Frank-Walter Steinmeier si è rivolto a una platea di ospiti scelti nel Palazzo Bellevue, la sua residenza ufficiale. Nel suo discorso sullo “stato della nazione”, ha notato che il mondo “si sta dirigendo verso un periodo di scontro” e che “la lotta per il predominio” sta prendendo il sopravvento.

  • Perù – Le mobilitazioni si estendono, è necessario cacciare l’oligarchia e tutti gli usurpatori

    Pubblichiamo la traduzione di un volantino dei nostri compagni della CMI – Perù, con il qalle stanno intervenendo nelle mobilitazioni popolari contro la destituzione del presidente Castillo.

  • Perù – Un appello urgente alla mobilitazione nelle piazze per fermare la destra

    Nella giornata di mercoledì. 7 dicembre, la crisi politica in Perù ha subito un’accelerazione. Il Presidente Castillo, eletto nel 2021 sulla base della rabbia delle masse operaie e contadine, ha decretato la chiusura del Congresso, ma è stato subito arrestato dalla polizia. Il Congresso ha votato l’impeachment e ha proclamato il suo vicepresidente come nuovo presidente.

  • La lotta dei ferrovieri negli USA: No all’intervento del Congresso, sosteniamo il diritto di sciopero!

    Nota editoriale: Dopo la pubblicazione di questo articolo, con un voto bipartisan, la Camera dei Rappresentanti ha votato 290 a 137 per una legge scandalosa, voluta dal Presidente Biden, che vieta ai lavoratori delle ferrovie di scioperare durante il periodo festivo. Praticamente tutti i democratici alla Camera hanno votato per sottrarre il diritto di sciopero ai lavoratori delle ferrovie, compresi quelli di “sinistra” come Alexandria Ocasio-Cortez (AOC) e Ilhan Omar. Questi sono i risultati reazionari dei “socialisti” che portano avanti la linea del voto per il Partito Democratico, come sostenuto dai teorici della “dirty-break” e del “party-surrogate” nei

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  • Italia: scoperta cellula terroristica neonazista legata al battaglione Azov

    Quattro membri di una cellula terroristica neonazista sono stati arrestati in provincia di Napoli, l’accusa è di aver progettato attacchi terroristici sul suolo italiano. Un’indagine di polizia ha rivelato legami tra questa organizzazione e gruppi fascisti in Ucraina, tra cui il famigerato battaglione Azov.

  • Iran: il movimento si organizza sotto la frusta della controrivoluzione

    A più di due mesi dall’inizio della sollevazione rivoluzionaria della gioventù iraniana, dopo il riflusso dovuto alla pesante repressione, tra il 16 e il 19 novembre si è visto un nuovo ciclo di proteste, che mostrano come la frusta della controrivoluzione abbia spinto il movimento in avanti. Per raggiungere la vittoria finale, ci deve essere una partecipazione di massa e organizzata della classe operaia!

  • Pakistan: la crisi politica e lo scontro interno alla classe dominante arriva a un livello senza precedenti

    La crisi del sistema capitalista in Pakistan sta raggiungendo livelli senza precedenti, come riflesso del fatto che è uno degli anelli più fragili nella catena del capitalismo mondiale. A fianco della crisi politica e economica, la crisi dello stato si sta sviluppando a un livello mai visto prima, portando l’intera società in un abisso di disgrazia e miseria.

  • Canada: La minaccia di uno sciopero generale sconfigge la legislazione “back-to-work”

    Per la prima volta, i lavoratori canadesi hanno imposto il ritiro della legislazione “back-to-work” [che in Canada rende illegale uno sciopero].

  • La caduta di Kherson: cosa comporta per la guerra in Ucraina?

    Quando il ministro della difesa russo è apparso sui media di Stato per annunciare di avere dato l’ordine della ritirata dalla riva occidentale del fiume Dnipro, abbandonando anche la città di Kherson, che si trova sulla riva orientale, la notizia è stata subito salutata dai media occidentali come una grande vittoria per l’esercito ucraino.

  • Congresso TUC 2022: “La rinascita del movimento sindacale è iniziata”

    Quest’anno il Congresso del TUC1 si è tenuto in un contesto tempestoso di caos politico e aspra lotta di classe, che ha visto i delegati votare per un’azione di massa coordinata. I dirigenti sindacali devono ora tradurre le parole in fatti e avviare una mobilitazione per cacciare i Conservatori.