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  • Gran Bretagna: Intifada fino alla vittoria! – Una risposta comunista a The Telegraph

    I nostri compagni in Gran Bretagna sono stati attaccati dall’establishment e dai loro portavoce sui media per aver osato sfidarli, mostrando solidarietà al popolo palestinese e proponendo una lotta di massa contro l’imperialismo. Non ci faremo intimidire.

  • L’attacco all’ospedale a Gaza provoca centinaia di morti: mobilitiamoci contro la campagna omicida di Israele!

    Centinaia di persone sono state uccise ieri [17 ottobre, ndt] dal bombardamento dell’ospedale battista Al-Ahli al-Arabi nel distretto di Al-Zeitun della città di Gaza. L’ospedale non solo si prendeva cura dei propri pazienti – molti dei quali feriti dagli attacchi aerei israeliani – ma stava anche offrendo riparo a migliaia di persone che cercavano un luogo sicuro dagli attacchi delle forze armate israeliane. Appena la notizia si è diffusa, decine di migliaia di manifestanti furibondi sono immediatamente scesi in strada in Libano, in Giordania, in Turchia, in Tunisia e nella Cisgiordania, attaccando le ambasciate israeliane e gli edifici degli imperialisti americani e francesi. Un

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  • Marx sulla rivolta indiana, la violenza degli oppressi e l’ipocrisia imperialista

    Il breve articolo di Karl Marx, pubblicato sul New York Daily Tribune nel 1857, che pubblichiamo di seguito, commenta la ribellione indiana scoppiata nello stesso anno contro la Compagnia britannica delle Indie orientali. In poche righe, Marx mette a nudo l’ipocrisia della rispettabile società inglese che si ribella con orrore alla violenza dei ribelli, frutto di decenni di oppressione. Le sue parole hanno una grande rilevanza oggi, visti gli eventi in Israele-Palestina.

  • Basta ipocrisia! Difendere Gaza! La dichiarazione della TMI

    La seguente dichiarazione della Tendenza Marxista Internazionale esprime la nostra solidarietà con il popolo palestinese. Risponde all’ipocrisia ripugnante dell’imperialismo occidentale e dei suoi lacchè, che si schierano a fianco dello Stato reazionario d’Israele mentre scatena una sanguinosa vendetta su Gaza, dopo l’attacco a sorpresa di Hamas del 7 ottobre. Spieghiamo inoltre perché la libertà per la Palestina può essere raggiunta solo attraverso mezzi rivoluzionari e il rovesciamento del capitalismo in tutta la regione.

  • La classe operaia è scomparsa? Realtà e finzione

    Quando mi alzo la mattina, mi metto le scarpe e le allaccio, spesso mi chiedo: “chi ha fatto queste scarpe?”. Allo stesso modo, quando mi siedo a tavola per la colazione, mi domando: “chi ha costruito la tavola e chi ha lavorato nella fattoria che produce l’avena che ho usato per il porridge?” Quando vado a fare la visita annuale nello studio del mio medico, mi chiedo: “a quale classe appartiene l’infermiera?” Forse vi starete chiedendo perché mi pongo queste domande. Ebbene, è perché siamo bombardati dall’idea, in netto contrasto con la mia esperienza, che la classe operaia non esiste più, che è sparita e ora siamo praticamente tutti “classe media”.

  • Israele – Palestina: No all’invasione di Gaza! Stop all’occupazione!

    L’attacco di Hamas a Israele di sabato 7 ottobre è stato uno shock, che ha colto di sorpresa i servizi segreti e l’establishment militare israeliano, ma non dovrebbe sorprenderci affatto. È la diretta conseguenza dell’escalation di repressione violenta nei confronti dei palestinesi promossa da Netanyahu, che guida il governo più reazionario e di destra della storia di Israele.

  • Nagorno-Karabakh: vittima delle rivalità interimperialistiche

    Il Nagorno-Karabakh è stato cancellato dalla cartina geografica: ciò che rimaneva di questa regione secessionista si è arresa alle truppe dell’Azerbaigian il 20 settembre, in seguito a brevi combattimenti che hanno portato alla morte di almeno duecento persone di etnia armena. Secondo i resoconti più recenti, più di 100mila armeni – quasi l’intera popolazione – è fuggita dalla regione. Il governo di quest’enclave ha dichiarato che dalla data del primo gennaio 2024 essa “cesserà di esistere”.

  • Invecchiamento della popolazione o sistema decrepito?

    Entro la fine di questo secolo si prevede che la popolazione mondiale diminuirà per la prima volta dopo la Peste Nera. In ogni continente lo scalpiccio dei piedini dei bambini viene sostituito dal rumore metallico dei bastoni da passeggio, mentre le dimensioni della famiglia si riducono sotto le immense pressioni della vita lavorativa. Di fronte alla carenza di lavoratori e alla crescente popolazione in età pensionabile, la classe dirigente è preoccupata per quella che chiama la “transizione demografica”.

  • Canada – La standing ovation a un nazista in parlamento non è stato solo uno sbaglio

    Il parlamento canadese ha fatto la gaffe istituzionale del secolo: ha invitato un collaborazionista dei nazisti alla Camera e gli ha tributato una standing ovation. Sebbene si tratti innegabilmente di una figuraccia imbarazzante, è qualcosa di più di un errore isolato. L’incidente accende i riflettori sullo schema con il quale l’imperialismo canadese cerca di mettere in una buona luce i fascisti ucraini; e sulla stupidità totale della classe dominante, accecata dall’isteria di guerra contro la Russia.

  • Grecia – Sciopero contro la giornata di lavoro di 13 ore e la pensione a 74 anni

    Giovedì 21 settembre, decine di migliaia di lavoratori sono scesi in piazza in tutta la Grecia contro l’attacco ai diritto dei lavoratori sferrato dal governo di destra. Una risposta importante, dato che lo sciopero non ha avuto la copertura della Gsee, la Confederazione dei sindacati del settore privato del paese, ma solo di Adedy, la confederazione del settore pubblico e del Pame, il fronte sindacale del KKE, il partito comunista greco.

  • Cina: la crisi di fronte ai giovani oggi e la lotta per il futuro

    I dati recenti mostrano che la disoccupazione giovanile in Cina supera oggi il 20% – il doppio rispetto ai livelli pre-pandemici. Quando noi, giovani cinesi, ci guardiamo intorno, vediamo un mondo pieno di instabilità, sofferenza e ingiustizia. Nella nostra vita quotidiana, proviamo spesso uno stato di immensa tensione, di pressione, di ansia e di dolore. I giovani si dovrebbero chiedere: cos’è successo al nostro mondo? Com’è potuto succedere? E soprattutto: cosa dobbiamo fare a riguardo.

  • USA – Lo UAW e la battaglia per il nuovo contratto

    Da quando i compagni di Socialist Revolution hanno scritto questo articolo, l’UAW ha intrapreso uno “sciopero mirato”, lanciando quella che, nelle loro intenzioni, sarebbe la risposta di questa generazione alla tattica delle “sit-down strike” degli anni ’30 (sciopero bianco con occupazione della fabbrica: uno “Stand-up strike” (gioco di parole tra “sit-down” = seduto e “stand-up” = in piedi). Alle 12:01 di venerdì 15 settembre 2023, l’UAW ha iniziato lo sciopero in tre stabilimenti, uno per ciascuna delle Tre Grandi: Wentzville (GM) nel Missouri; Toledo, Ohio (Stellantis); e lo stabilimento di assemblaggio del Michigan (Ford).

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  • Trieste – Solidarietà contro l’aggressione fascista!

    Oggi a Trieste i militanti di Sinistra Classe Rivoluzione che stavano tenendo un banchetto della campagna “Sei comunista? Allora organizzati!” sono stati improvvisamente aggrediti da alcuni picchiatori fascisti, che hanno ribaltato il banchetto, attaccato tre compagni e si sono poi dileguati. Poche ore prima la pagina nazionale di un’altra organizzazione fascista aveva postato un manifesto della nostra campagna.

  • Gran Bretagna, congresso del TUC: solidarietà all’Ucraina o appoggio all’imperialismo NATO?

    Al congresso della federazione dei sindacati britannici TUC, in svolgimento questa settimana, è in discussione una mozione confusa che fa appello alla “solidarietà all’Ucraina”. Piuttosto che appoggiare i Conservatori e le loro mire imperialiste, il movimento operaio deve lottare per una posizione internazionalista e di classe.

  • Cina: la crisi economica fa presagire un’epoca di instabilità e di lotta

    La notizia della richiesta da parte di Evergrande di essere posta sotto procedura fallimentare negli Stati Uniti ha suonato le campane a morto per il settore immobiliare in Cina. Numerosi fallimenti aziendali, una recessione nel mercato immobiliare, una crescita della disoccupazione e un rapido declino dei consumi hanno smentito le dichiarazioni false del regime del Partito Comunista Cinese (PCC) a proposito di una “ripresa economica robusta ” in Cina.