Dal Medio Oriente all’Ucraina: l’imperialismo USA nell’era di Trump Share TweetQuella che segue è la seconda parte di un discorso in tre parti sulle prospettive mondiali, tenuto martedì 28 gennaio in occasione di una riunione del comitato esecutivo internazionale dell’Internazionale Comunista Rivoluzionaria. La prima parte, che può essere letta qui, esamina lo stravolgimento delle relazioni internazionali causato dalla presidenza Trump.[Source]Anche prima di entrare in carica, Trump era riuscito a ottenere un accordo di cessate il fuoco a Gaza. Biden non è riuscito a farlo. Questo ha molte implicazioni importanti.La prima di queste è una cosa senza precedenti, perché la persona che ha costretto Netanyahu a firmare l’accordo, l’inviato di Trump in Medio Oriente, Steve Witkoff, è un uomo d’affari. Anche lui viene dal settore immobiliare, come lo stesso Trump, e all’epoca in cui si aggirava per il Medio Oriente era un privato cittadino. Non aveva alcuna carica ufficiale. Trump non era ancora in carica. Eppure è stato lui a forzare la mano a Netanyahu e a costringerlo a firmare l’accordo di cessate il fuoco.Questo accordo di cessate il fuoco è lo stesso che era sul tavolo almeno da maggio dell’anno scorso. Hamas lo aveva già accettato nel luglio 2024. Biden stava spingendo per l’accordo, ma Netanyahu ha iniziato a inventare ogni sorta di scuse e pretesti per sabotarlo.Una delle sue principali scuse era che Israele avrebbe dovuto mantenere il controllo del corridoio Filadelfia, che è una striscia sottile di terra che separa Gaza dall’Egitto. Netanyahu ha insistito, nel luglio e poi nel settembre dello scorso anno, che questa era una questione cruciale per la sicurezza nazionale israeliana. L’IDF non poteva in nessun caso ritirarsi da quel corridoio, altrimenti Hamas sarebbe stato in grado di attraversare l’Egitto, avanti e indietro, e usarlo come linea di rifornimento.L’accordo dice esattamente il contrario. L’IDF si sta ritirando dal corridoio Filadelfia e anche dal corridoio di Netzarim, creato dalla IDF per dividere la striscia di Gaza a metà. Questo ci fornisce un’indicazione di come tutte le proteste e i sabotaggi di Netanyahu non avessero nulla a che fare con gli ostaggi, né con gravi questioni di sicurezza nazionale, ma piuttosto con il mantenimento della guerra in modo da poter rimanere al potere.I negoziati sul cessate il fuoco erano ripresi a dicembre, ma con l’avvicinarsi della data dell’insediamento di Trump era chiaro che stessero per fallire. Trump aveva detto: “Voglio un accordo prima del mio insediamento.” Cosa è successo a quel punto? Il quotidiano sionista liberale israeliano Haaretz lo ha descritto così: Witkoff era a Doha, dove si stavano svolgendo i negoziati, e a un certo punto si è reso conto che i negoziatori israeliani stavano solo perdendo tempo e che non avevano né l’intenzione né l’autorità di firmare o accettare qualcosa.Quindi Witkoff deve aver chiamato l’ufficio di Netanyahu e detto: “Voglio incontrarla domani, sabato.” L’ufficio di Netanyahu ha cercato di ritardare l’intero processo, sostenendo che non era possibile incontrarsi di sabato perché era il Sabbath, che l’incontro avrebbe dovuto essere rinviato, ecc.Secondo Haaretz, Steve Witkoff ha dato una risposta secca, chiarendo che non gli importava se fosse il Sabbath, il giorno di riposo ebraico, e che l’incontro si sarebbe svolto comunque. Non sappiamo cosa sia successo in quell’incontro, ma Witkoff deve aver sbattuto ancora i pugni sul tavolo e deve essere riuscito a convincere Netanyahu a firmare l’accordo.La firma del cessate il fuoco ha lasciato Biden completamente esposto. È diventato chiaro che gli Stati Uniti avrebbero sicuramente avuto il potere di fare pressione su Netanyahu per cambiare la sua politica. La politica di Biden di pieno sostegno alla campagna genocida di Israele a Gaza non ha dato a Washington alcuna influenza su Netanyahu, ma piuttosto il contrario.L’accordo di cessate il fuoco ha portato a una grave crisi in Israele, o meglio, all’accelerazione della crisi politica in Israele. Uno dei due partiti di estrema destra che fanno parte della coalizione di Netanyahu ha lasciato il governo e l’altro ha minacciato di farlo.Qualche mese fa Netanyahu ha portato un altro partito nella coalizione, quello di Gideon Sa’ar, in modo da non dipendere così tanto dal sostegno di Smotrich e Ben Gvir, i leader dei due partiti di estrema destra.Il cessate il fuoco ha anche messo ancora più in evidenza che uno dei principali interessi di Netanyahu durante la guerra fosse quello di mantenere vivo il conflitto e persino di intensificarlo, in modo da poter rimanere al potere. La sua sopravvivenza politica personale ha giocato un ruolo importante. Questo è uno dei motivi per cui ora sta tentando di provocare una guerra aperta in Cisgiordania.Un accordo di cessate il fuoco non è nel suo interesse e quindi non è certo che questo accordo reggerà. Netanyahu ha anche dichiarato pubblicamente di aver ricevuto garanzie da Biden e Trump che dopo la prima fase di questo cessate il fuoco potrà riprendere la guerra su Gaza.Negli ultimi giorni, c’è stata quasi una rottura del cessate il fuoco in Libano. L’amministrazione Trump è intervenuta di nuovo per assicurarsi che non si interrompesse del tutto.È chiaro, in ogni caso, che l’accordo non possa essere descritto come una vittoria per Israele. Non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi di guerra, e cioè liberare gli ostaggi con la forza militare e distruggere Hamas.L’esercito israeliano è uno dei più potenti, se non il più potente, del Medio Oriente, con accesso a tecnologie molto avanzate, fonti di intelligence, armi high-tech, armi low-tech, vaste scorte di artiglieria e così via. Ciononostante, l’IDF non è stata in grado di salvare gli ostaggi e, cosa più importante, non è stata in grado di distruggere Hamas, che era il vero obiettivo della guerra.Secondo alcuni rapporti dell’intelligence statunitense degli ultimi giorni, Hamas ha reclutato 15.000 nuovi membri dall’inizio della guerra, più o meno lo stesso numero di persone che gli israeliani dicono di aver ucciso. Ovviamente, però, queste persone non saranno addestrate o integrate nelle strutture militari allo stesso livello di quelle uccise da Israele. Hamas è stato chiaramente indebolito da questo, ma certamente non è ancora stato distrutto.Cosa abbiamo visto negli ultimi giorni? Cosa è successo non appena l’IDF si è ritirata? Le forze di Hamas hanno preso il sopravvento. Ieri, nella piazza principale di Gaza City, c’erano agenti di polizia di Hamas ovunque, con belle uniformi pulite, che allestivano un palco per gli ostaggi che dovevano essere rilasciati, con un gran numero di uomini armati che mostravano in modo molto esplicito di avere ancora il controllo del territorio. Questo è successo nella piazza principale di Gaza City, il luogo che l’IDF aveva passato al setaccio per cancellare la presenza di Hamas.È davvero straordinario. I combattenti di Hamas hanno trascorso mesi sottoterra in tunnel. Hanno interrotto tutte le comunicazioni tra loro per paura di essere intercettati. E ora escono allo scoperto, dopo aver reclutato migliaia di nuovi membri, e controllano di nuovo la Striscia di Gaza.L’intera serie di eventi: l’attacco di Hamas del 7 ottobre, il fallimento della campagna israeliana a Gaza, l’atteggiamento cinico di Netanyahu nei confronti degli ostaggi: prima o poi tutte queste cose avranno un impatto sulla coscienza della classe operaia israeliana.Per decenni, la classe dominante sionista ha radunato la popolazione israeliana attorno alle sue politiche con l’argomentazione che l’unico modo per garantire la sicurezza e il sostentamento degli ebrei in Israele fosse attraverso uno stato forte che sconfigga tutti i suoi nemici. Il mito della sua invincibilità è stato ora infranto. L’idea che non ci può essere modo di giungere alla pace finché le aspirazioni nazionali del popolo palestinese non saranno risolte dovrà alla fine guadagnare terreno.Vale la pena chiedersi: qual è la politica di Trump per il Medio Oriente?[Nota: questo discorso è stato pronunciato due settimane prima della visita di Netanyahu alla Casa Bianca e dell’annuncio di Trump del suo piano per la presa di possesso di Gaza da parte degli Stati Uniti]Mi sembra che ciò che vuole sia un accordo di cessate il fuoco che porterebbe poi alla ripresa degli accordi di Abramo, cioè alla normalizzazione delle relazioni tra Arabia Saudita e Israele. Nel suo post sui social media in cui rivendica la paternità dell’accordo, ha menzionato gli accordi di Abramo e il fatto che Gaza non dovrebbe più essere un “rifugio per i terroristi”.Per quanto ne so, probabilmente pensa che se riusciranno a creare crescita economica nella regione, tutti i problemi saranno risolti e tutti saranno felici.Ma ha detto anche altro. Ora si chiede: perché non trasferiamo tutte le persone da Gaza in Giordania e in Egitto? Possiamo costruire case per loro in un posto dove possano vivere in pace.Nella sua mente ha senso. Gaza è stata completamente distrutta. Ci vorranno anni per ricostruirla, per rimuovere le macerie, per costruire nuove case e infrastrutture. Stiamo parlando di decenni di ricostruzione che costeranno un sacco di soldi. Sta essenzialmente pensando: “Perché non paga qualcun altro per questo?”E allo stesso tempo, probabilmente sta pensando: “In questo modo posso accontentare l’estrema destra sionista. Vogliono cacciare i palestinesi da Gaza. Quindi facciamoglielo fare.” Potrebbe voler convincere i sauditi e gli Stati del Golfo a mettere i soldi. Si possono già vedere i contorni di un piano del genere.Tuttavia, l’approccio pratico e imprenditoriale di Trump alla politica non funzionerà in Medio Oriente, né in nessun altro posto, se è per questo.Non credo che l’Arabia Saudita possa accettare un accordo di normalizzazione con Israele finché non ci sarà una sorta di Stato palestinese, anche se si trattasse solo di uno Stato senza potere. Non perché i governanti sauditi si preoccupino delle aspirazioni nazionali dei palestinesi, ma perché temono di essere rovesciati se si vedrà in modo ancora più evidente che hanno tradito i palestinesi.Inoltre, se si volesse uno Stato palestinese, come si potrebbe ottenere nelle attuali circostanze senza che Hamas mantenga il controllo di Gaza? Gli israeliani hanno cercato per 15 mesi di sbarazzarsi di Hamas con una campagna brutale, ma non ci sono riusciti. Questo è davvero un problema irrisolvibile entro i limiti delle soluzioni capitaliste. Questa è l’unica conclusione che si può trarre. E la situazione diventerà più complicata per Trump col passare del tempo.Il crollo del regime di AssadVoglio parlare brevemente della Siria, perché un altro evento importante si è verificato in questo paese nelle ultime settimane in modo molto sorprendente e improvviso.Abbiamo già analizzato la caduta del regime di Assad in una serie di articoli. Questa è avvenuta all’interno del quadro generale mondiale che abbiamo descritto in precedenza. La Russia era impegnata in Ucraina, mentre l’Iran era stato indebolito in Libano dalla campagna di Israele.La Turchia aveva una sorta di accordo con la Russia, che era stato già messo a dura prova nel corso delle battute d’arresto subite dalla Turchia, nella prima fase della guerra civile siriana. Ma la Turchia e la Russia non sono realmente alleate. Quindi, osservando il relativo indebolimento di altre potenze che sostenevano Assad, la Turchia ha deciso che avrebbe fatto la sua mossa.Hanno iniziato facendo pressione su Assad per raggiungere un compromesso che avrebbe comportato un maggiore controllo da parte dei rappresentanti turchi in Siria, consentendo il ritorno di un gran numero di rifugiati siriani che si trovano attualmente in Turchia.Assad, per qualche motivo, ha deciso di non fare un accordo. Era anche in trattative con altri paesi, compresi i qatarioti, ed era sotto pressione da parte degli israeliani. Non voleva fare un accordo con Erdogan.Di conseguenza, la Turchia ha iniziato a fare pressioni, e non appena ha iniziato a farle su Assad, l’intero edificio è crollato. Il regime di Assad era così marcio che non ne è rimasto nulla.È quanto succede con un armadio di legno che è stato mangiato dalle termiti. Non puoi vedere il danno dall’esterno, ma un giorno vai ad aprire un’anta e tutto crolla.La situazione che si è creata dopo il crollo del regime di Assad è una in cui la Turchia è molto più predominante, ma non controlla ancora l’intero paese. Quello che vediamo è la spartizione della Siria tra diverse potenze regionali.Israele ha approfittato della situazione per estendere il proprio controllo nel sud, vicino alle Alture del Golan, che si affacciano sul Libano meridionale. La Turchia controlla il nord, il nord-ovest e la capitale, Damasco. I drusi controllano l’angolo meridionale. I curdi controllano il nord-est, ma la loro posizione è molto fragile.Qui c’è una lezione da imparare. I curdi in Siria si sono alleati con l’imperialismo statunitense e ora dipendono totalmente dal sostegno di quest’ultimo per la loro sopravvivenza. Ecco perché il leader delle Unità di Protezione Popolare (YPG) ha da poco inviato una lettera dal tono servile a Trump, dicendo in sostanza: “Possiamo essere amici. Siamo i migliori difensori dei vostri interessi in questa regione.”In modo amichevole, dovremmo discutere di questa lezione con quegli anarchici e quegli attivisti di sinistra in occidente che hanno avuto un atteggiamento completamente acritico nei confronti del Rojava. In fin dei conti, i diritti delle piccole nazioni sono solo briciole nelle macchinazioni delle grandi potenze.La guerra in UcrainaArriviamo poi alla guerra in Ucraina. Penso che la guerra in Ucraina sia persa per l’occidente e per la NATO. Penso che non ci sia modo di invertire la tendenza di questa guerra. La Russia sta avanzando lungo tutta la linea del fronte e il ritmo dell’avanzata sta accelerando.In ogni singolo frangente di questa guerra, il tentativo degli Stati Uniti di fornire “armi miracolose” che avrebbero cambiato il corso della guerra è completamente fallito. Prima abbiamo avuto i carri armati Leopard, poi gli HIMARS, poi gli F16, poi i missili ATACMS. Più recentemente, è stato concesso il permesso di utilizzare i missili ATACMS per colpire obiettivi all’interno del territorio russo. Ogni singolo tentativo non è riuscito a ribaltare le sorti della guerra.Il fattore decisivo attualmente è la superiorità della Russia in termini di numero di uomini e l’incapacità dell’Ucraina di reclutare più uomini per il fronte.Ci sono naturalmente altri fattori in gioco, come l’esaurimento delle scorte di armamenti in occidente e i limiti dell’industria militare occidentale nel continuare a rifornire l’Ucraina, rispetto alla capacità dell’industria militare russa di rifornire le proprie truppe.A questo proposito, c’è un aspetto interessante da sottolineare. Qualche mese fa, quando l’occidente stava discutendo con gli appaltatori militari, i capi delle industrie belliche dicevano: “Sì, possiamo produrre di più. Possiamo investire in nuovi impianti per produrre più proiettili ed equipaggiamento militare, ma solo se ci date un contratto a lungo termine. Se si tratta solo di aumentare la produzione per i prossimi sei mesi, non investiremo massicciamente in capitale fisso che non siamo sicuri di poter utilizzare in seguito.” È così che funzionano gli investimenti dei capitalisti.Non è così per la Russia, dove lo Stato ha attuato una politica interventista nell’economia per assicurarsi di vincere la guerra. Lo Stato dice che queste fabbriche lavoreranno 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e che forniranno il materiale necessario per l’esercito. Che siano di proprietà statale o privata, ora sono sotto il controllo dello Stato.Questo è un esempio che dimostra che la pianificazione statale, in un modo o nell’altro, è di gran lunga superiore all’anarchia dell’economia di libero mercato, anche quando si tratta di fornire armi per la guerra.Questo è un punto che Ted Grant aveva sollevato durante la seconda guerra mondiale. A quel tempo, il Regno Unito aveva istituito dei consigli di amministrazione attraverso i quali alle fabbriche e ai proprietari privati di capitale veniva detto: “dovete produrre questo entro una certa data e in una certa quantità”. Questa era effettivamente una forma di pianificazione statale. Quando si tratta di cose importanti, gli stessi capitalisti non lasciano fare al libero mercato.L’idea che le sanzioni occidentali avrebbero danneggiato l’economia russa al punto da impedire o ostacolare lo sforzo bellico si è dimostrata completamente falsa. L’economia russa è in crescita e produce abbastanza per sostenere questa guerra.Se si tiene conto di tutti questi altri fattori, quello che diventa cruciale è l’incapacità dell’Ucraina di reclutare abbastanza uomini per combattere. È così ormai da mesi. Alcune informazioni sono trapelate negli articoli dei media occidentali, ma la situazione reale è ancora più disastrosa.Molte persone si sono offerte volontarie per combattere all’inizio della guerra. A quel tempo, era vista come una guerra di difesa nazionale e c’era stata un’ondata di patriottismo. Questi soldati sono stati al fronte per anni senza alcuna rotazione. Sono completamente esausti. Ma almeno si tratta di truppe addestrate e temprate dalla battaglia che hanno qualche nozione militare.Ma quello che stiamo vedendo ora sono metodi sempre più autoritari e violenti con cui lo Stato sta cercando di arruolare con la forza un gran numero di persone nell’esercito attraverso il servizio di reclutamento e mobilitazione, il TCC. Recentemente c’è stato uno scandalo nel parlamento ucraino, quando un membro del parlamento del partito di Zelensky ha detto: “Non si può più andare avanti così, gli ufficiali di reclutamento a Kharkiv si comportano come un esercito di occupazione, anche con l’istituzione di posti di blocco.” Cercano uomini in età per fare i soldati, li caricano su furgoni e li mandano direttamente al fronte. Vengono rapiti contro la loro volontà.Questo ha generato resistenza e reazioni negative. Da mesi ormai, gli ufficiali di reclutamento utilizzano furgoni non contrassegnati, perché l’unico modo per catturare le persone è quello di coglierle di sorpresa.È stata fatta un’intervista sul Daily Telegraph nel Regno Unito che racconta una giornata nella vita di un ufficiale di reclutamento ucraino. Alla fine dell’articolo gli hanno chiesto: “Perché lo fai?” Lui ha risposto: “Credo che sia meglio lavorare per il TCC che nascondersi dal TCC.” La sua unica motivazione è che è meglio inseguire le persone che essere inseguiti! Essere un ufficiale di reclutamento significa almeno che non si trova al fronte, dove quasi certamente morirebbe. Questo è il vero stato d’animo che esiste ora in Ucraina.Un altro esempio: Zelensky, nel suo stile inimitabile per cui tutto ciò che fa è subordinato alle esigenze delle pubbliche relazioni per mantenere l’occidente dalla sua parte, ha deciso che sarebbero state formate otto nuove brigate. E che sarebbero state addestrate dall’occidente secondo gli standard più efficienti della NATO.Una di queste era la 155ª brigata meccanizzata. Una brigata è composta da 3.500 uomini. Questi erano stati inviati in Francia per un addestramento di altissimo livello. Questa è stata anche una mossa propagandistica di Macron, che come sappiamo sta affrontando molte difficoltà in patria e voleva apparire come un uomo forte.La 155a Brigata è stata addestrata e poi è tornata in Ucraina, dove è stata inviata al fronte a Pokrovsk, una delle zone più calde della linea del fronte, che i russi hanno progressivamente circondato per mesi. Cosa è successo? La brigata si è sciolta prima di sparare il primo colpo. Circa 1.700 uomini hanno disertato, diventando assenti ingiustificati. Circa 50 di loro avevano già disertato in Francia.Questo è stato descritto da un giornalista ucraino, Yuriy Butusov, di certo non un filorusso. Ha pubblicato un lungo rapporto in cui afferma che l’esercito è completamente allo sbaraglio. Punti simili sono stati sollevati anche da un gruppo di analisti militari ucraini.Zelensky non vuole sentire la verità, quindi i generali che lo circondano non gli raccontano come vanno veramente le cose. Quando i comandanti sul campo, che dovrebbero riferire su eventuali cambiamenti o problemi nel loro settore, non lo fanno, diventa impossibile pianificare qualsiasi cosa.Supponiamo che un’unità venga cacciata dalla posizione che sta occupando. Questo non viene segnalato ai superiori per paura di essere puniti. Quindi non ci sono informazioni veritiere. L’unità vicina a questa pensa quindi che la posizione sia ancora ucraina. Poi, all’improvviso, si ritrovano completamente circondati dalle forze russe.Il numero totale di soldati ucraini che hanno disertato potrebbe essere arrivato a 200mila! Oltre 90mila sono stati ufficialmente accusati di diserzione dal 2022, la maggior parte nel 2024, il che significa che il tasso sta accelerando. Si tratta di persone che un giorno decidono di non voler più stare in prima linea e se ne vanno, oppure ricevono un congedo per motivi di salute e non tornano più alle loro unità.L’ultimo scandalo in Ucraina è che ora stanno inviando specialisti dell’aeronautica militare al fronte come fanti. Si tratta di persone che sono state addestrate all’uso dei droni, a individuare i missili in arrivo e così via, per la difesa aerea. Sono personale altamente qualificato e specializzato che ora viene spostato dall’aeronautica militare e inviato al fronte. Da un punto di vista militare questo è un completo spreco di competenze.Mi sembra che questa situazione non possa andare avanti ancora per molto. Siamo dialettici. Si arriverà a un punto in cui queste piccole perdite che crescono in maniera costante potrebbero portare a un crollo totale del fronte.La demoralizzazione nell’esercito, che è un riflesso della demoralizzazione nella società, è accelerata dall’arrivo di Trump al potere. Ha detto che metterà fine alla guerra in ventiquattro ore e che farà un accordo con Putin. Quale pensate sia l’impatto di tutto ciò in Ucraina sulla leadership politica, la leadership militare e per gli uomini al fronte?Alcuni reportage dei media occidentali che raccolgono le opinioni delle truppe dicono che i soldati ucraini sostengono Trump, poiché vogliono porre fine alla guerra. Un ex ministro ucraino è stato citato da Politico parlando dell’impatto di Trump sulla guerra: “Potrebbe non essere positivo, ma sarà molto meglio che con Biden… [lui] ha gestito la guerra come una crisi, pensava che se avesse resistito abbastanza a lungo, la tempesta sarebbe passata. Ma non sta passando. Trump ritiene che dobbiamo fermare la tempesta. Non gli interessa come sarà fermata.”Questa sembra essere la tattica di Trump, porre fine alla guerra. Non è chiaro come intenda farlo o se gli sarà possibile riuscirci. Ciò che è chiaro è che se Trump dicesse che gli Stati Uniti stanno uscendo da questa guerra, che è ciò che sta cercando di ottenere, allora la guerra sarebbe conclusa.La situazione attuale è quella in cui la guerra è già stata persa, ma non è conclusa. Se gli Stati Uniti si ritirano e interrompono la fornitura di aiuti militari, armi, rifornimenti e così via, allora finirà.Una sconfitta della NATO in Ucraina avrà un impatto importante sulla situazione mondiale. Non sarà come quando gli Stati Uniti furono costretti a lasciare l’Afghanistan, incapaci di sconfiggere quello che in effetti è un paese molto arretrato. Stiamo parlando di una grande guerra per procura tra la NATO e la Russia.La Russia uscirà da questa guerra come l’unica potenza imperialista con un esercito che è stato utilizzato e messo alla prova nei metodi della guerra moderna. La guerra in Ucraina è servita, come tutte le guerre, come banco di prova per i metodi più moderni di guerra, l’uso di droni, l’uso di armi elettronica per contrastarli, nuovi tipi di missili, ecc.Come finirà la guerra in Ucraina?Si può raggiungere un accordo per porre fine alla guerra? Direi che l’unico modo per raggiungere un accordo è alle condizioni di Putin. Sta vincendo la guerra sul campo di battaglia e più a lungo andrà avanti, più territori conquisterà.Quali sono le sue condizioni? Prima di tutto, manterrà tutto il territorio che ha conquistato. Vuole anche un impegno scritto nella pietra che l’Ucraina non entrerà mai nella NATO e rimarrà un paese neutrale. Ciò comporta anche una riduzione delle dimensioni dell’esercito ucraino.Quello che Putin stava dicendo nel periodo precedente alla guerra nel dicembre 2021 era: “Vogliamo una nuova struttura per la sicurezza in Europa.” Ciò significa: “Vogliamo che l’Europa e gli Stati Uniti riconoscano che la Russia è una potenza e che smettano di immischiarsi nei nostri affari e di compiere azioni aggressive contro la Russia.”Nelle discussioni che abbiamo avuto sulla guerra in Ucraina al suo inizio, alcuni compagni hanno sostenuto che l’Occidente non poteva permettersi di perdere questa guerra. Sostenevano che, per l’occidente, questa guerra fosse una questione importante di prestigio e che quindi avrebbero continuato a fornire armi per tutto il tempo necessario.A quel tempo pensavo che la guerra in Ucraina sarebbe finita molto prima, e con un accordo. Pensavo che l’Occidente sarebbe stato pronto a riconoscere la realtà della situazione molto prima. Credo di aver sostenuto che ci sarebbe stato un accordo intorno all’autunno del 2022. Se vi ricordate, si stava discutendo di un accordo in Turchia, ma poi Boris Johnson si precipitò a Kiev e disse loro di non firmare e che l’occidente li avrebbe sostenuti “per tutto il tempo necessario”, fino alla vittoria sulla Russia. Mi sbagliavo e quei compagni avevano chiaramente ragione.In contrasto con i loro stessi interessi, i leader occidentali hanno continuato a fornire armi per una guerra che, come era chiaro da tempo, non poteva essere vinta. Ciò è stato in gran parte dovuto a ragioni di prestigio. Avendo intrapreso questa guerra, l’occidente non poteva essere visto come perdente. L’errore che ho commesso è stato quello di sopravvalutare la capacità dell’imperialismo occidentale di agire in modo logico e razionale.Tuttavia, ci sono limiti ben precisi, finanziari, fisici e politici, alla capacità dell’Occidente di continuare a fornire armi. Questi limiti sono stati ampiamente raggiunti.Per quanto riguarda la questione del prestigio e l’impatto che la perdita di credibilità degli Stati Uniti avrà sulle relazioni mondiali, forse Trump pensa di poterla fare franca perché può dare la colpa a Biden.“Questa non è la mia guerra, questa non è la mia umiliazione, questo è un errore o addirittura un crimine commesso da Biden. E noi ce ne allontaneremo. Sono già morte troppe persone”. Questo è ciò che sta dicendo.Trump è anche un narcisista. Alcuni hanno detto che vuole il Premio Nobel per la Pace! Questo non sarebbe un comportamento inusuale per il comitato del Nobel, che ha già dato il premio a molti personaggi disgustosi.Quindi, per quanto riguarda Trump, probabilmente pensa che se fosse in grado di sedersi e discutere con Putin, attraverso il suo fascino e la forza del loro rapporto personale, sarebbe in grado di arrivare a un accordo vantaggioso per tutti.Questo era il contenuto del post di Trump sui social media: “Mi piacciono i russi. I russi ci hanno aiutato molto nella seconda guerra mondiale. L’economia russa è in cattive condizioni e farò un favore a Putin raggiungendo un accordo.”Ma ovviamente Putin non è un idiota. È molte cose, ma non un idiota. E sa qual è la situazione reale, per quanto riguarda l’economia russa (che è in piena espansione), e sa qual è la situazione militare.Trump pensa che la guerra in Ucraina sia un errore, uno spreco di denaro e di tempo, e vuole porvi fine. Ma la vita reale è più complicata delle sole intenzioni di Trump.Sicuramente ha molta influenza sull’Ucraina. Trump considera Zelensky un fastidio. Vorrà avviare negoziati direttamente con Putin e poi andare da Zelensky e dirgli: “Devi accettare.”È stato riferito che il capo dei servizi di sicurezza ucraini, Budanov, in una riunione a porte chiuse con i leader delle fazioni parlamentari e i capi militari, ha detto che se non avvieranno negoziati seri, tra sei mesi l’Ucraina dovrà affrontare “una minaccia esistenziale”. Zelensky ha anche detto che il divieto di qualsiasi negoziazione con Putin, che lui stesso ha promosso mesi fa, non si applica a lui e che è pronto a sedersi al tavolo delle trattative. È chiaro che il governo ucraino è costretto a riconoscere la realtà. Cercheranno di ottenere il più possibile da questi negoziati, ma non hanno molta influenza.Cosa succederà se gli europei si opporranno ai negoziati o ai termini di un potenziale accordo? Trump dirà: “Ok, beh, questa è la vostra guerra. Fate pure. Noi ce ne andiamo.” L’Europa non è in grado di continuare la guerra per procura contro la Russia senza gli Stati Uniti, non dal punto di vista economico, politico o militare. Queste sono le caratteristiche generali della situazione.Trump ha stracciato il “manuale del bravo imperialista”Cosa significa tutto questo? C’è stato un grande cambiamento nelle relazioni mondiali. E anche un cambiamento nel modo in cui agiscono gli Stati Uniti.L’Economist ha pubblicato un editoriale in cui si dice che gli Stati Uniti adesso hanno, “per la prima volta in oltre un secolo… un presidente imperialista”! Sono sicuro che molte persone in Vietnam, in Iraq, in Cile, in Venezuela e a Cuba rimarranno sorprese. Ovviamente, tutti i presidenti degli Stati Uniti sono imperialisti da molto tempo. Sicuramente da oltre un secolo.Ma l’Economist potrebbe aver ragione su una cosa, che è la seguente. In tutto il periodo dalla fine della seconda guerra mondiale, o forse anche prima, l’imperialismo statunitense ha mantenuto la pretesa di agire in nome dei diritti umani, diffondendo la democrazia e l’“ordine basato sul diritto”, difendendo il “sacro principio dell’inviolabilità dei confini nazionali” e così via.Agivano attraverso istituzioni internazionali “multilaterali”, apparentemente neutrali, in cui tutti i paesi avevano voce in capitolo: le Nazioni Unite, la WTO, il FMI e così via.In realtà, si trattava di uno specchietto per le allodole. È sempre stata una farsa. O gli interessi dell’imperialismo statunitense venivano espressi attraverso queste istituzioni, oppure queste venivano ignoravate completamente.La differenza ora è che Trump non si cura affatto di queste finzioni. Sembra determinato a stravolgere le regole e a esprimere le cose più apertamente, così come sono realmente. Quando afferma che il canale di Panama e la Groenlandia fanno parte degli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, sta esprimendo il punto di vista della classe dirigente statunitense, senza alcun sotterfugio.